Gli hashtag sono parole o gruppi di parole precedute dal cancelletto #, utilizzati dagli utenti Twitter per eseguire delle ricerche mirate sul social, e individuare velocemente l’argomento di interesse (es.: #ricette #U2 #salvaciclisti). Tuttavia, il loro uso non sempre garantisce il successo nella rete di microblogging e per molti account essere visibili con i propri hashtag è un’ardua impresa. Per capire meglio il funzionamento di quelli onnipresenti, elenchiamo le ragioni per le quali a volte riescono ad emergere con successo ed altre, invece, falliscono miseramente. Di seguito cinque consigli per far funzionare i vostri hashtag su Twitter: 1. Categorizzare il contenuto. Consentire agli utenti di collegare tweets ad un argomento specifico, in modo da facilitarne la ricerca. 2. Aggiungere interattivitĂ  e personalitĂ  ai tweets. Gli hashtag sono una boccata d’aria fresca per i tweet di routine, soprattutto se fanno parte di un elenco di tweets tematicamente legati. 3. Promuovere eventi. Grazie agli hashtag, è possibile monitorare in tempo reale ciò che sta accadendo durante un congresso, una conferenza o qualsiasi tipo di evento: i partecipanti hanno infatti la possibilitĂ  di formulare osservazioni e fare domande rispetto a ciò che sta accadendo in tempo reale. 4. Fare “rumore” attraverso un buon uso degli hashtag, permette alle aziende di creare il cosiddetto “buzz” intorno ai propri prodotti e servizi. 5. BrevitĂ  del messaggio. Con un hashtag si riassume in una o massimo due parole il soggetto di un tweet. Di seguiti cinque ragioni per cui gli hashtags falliscono: 1. Mancano di coerenza. Gli hashtag devono essere utilizzati, se possibile, coerentemente. In caso contrario, sarĂ  molto difficile collegarli ad un determinato marchio. 2. Contengono troppe parole. Uno dei piĂą grandi errori nel creare gli hashtag è  pensare che in realtĂ  possano essere frasi complete. Nulla di piĂą sbagliato. Gli hashtag lunghi solitamente non funzionano (questa regola non vale solo per Fiorello). 3. Sono irrilevanti. Se l’hashtag è irrilevante per il contenuto del tweet, in realtĂ  ha perso la sua ragione d’essere. 4. Mancano di promozione. Se un marchio crea un hashtag e non lo promuove in modo adeguato, gli utenti non sapranno quale sia il loro scopo e non lo utilizzeranno. 5. Vengono utilizzati con noncuranza. Prima di aderire ad un particolare hashtag, i marchi devono indagare se l’hashtag in questione è stato giĂ  utilizzato in precedenza. In caso contrario, si corre il pericolo di mescolare temi diversi associati allo stesso hashtag. Torniamo adesso al problema di “invisibilitĂ ” dei vostri hashtag su Twitter. Date un’occhiataa a Topsy, piccolo motore di ricerca per contenuti pubblicati su Twitter e sul web, ordinati per rilevanza o per data, utile soprattutto per chi cerca notizie fresche e dell’ultimo minuto. Cercate i vostri tweet attraverso gli hashtag che gli avete attribuito, se sono lì  siete giĂ  in qualche modo indicizzati. Se il problema su Twitter invece persiste, non vi resta che contattare il Social stesso, vi risponderanno in tempi brevi. DadoNet questa settimana ha trovato piĂą utile Topsy che Twitter per monitorare le notizie relative ad alcuni nuovi brand sui quali stiamo lavorando. In bocca al lupo e buon tweet!