Meglio i contenuti organici o il Pay per click?

risultati-google-serpDadoNet, agenzia web con sede a Palermo, si occupa anche di campagne Adwords e copywriting professionale. Ecco qualche risposta utile rispetto a un quesito che negli anni continua a rimbalzare sul web:
Meglio i contenuti organici o il Pay per click?

 

Cosa è meglio fra le due “pratiche” di webmarketing? Quale può soddisfare al meglio le esigenze di ogni utente?

Entrambi hanno caratteristiche allettanti che rendono difficile la scelta. Il PPC è perfetto per chi vuole controllare sotto ogni aspetto la propria inserzione e avere risultati rapidi, ma i suoi costi lo sono meno. I contenuti organici sono anch’essi il frutto di un’analisi della SERP di Google, dopo la quale viene elaborato un piano editoriale. I risultati non sono altrettanto rapidi se i concorrenti in prima pagina sono “tosti”, dipende da quanto è originale, utile ed interessante quello che si scrive.
Questo dilemma torna sempre come un tormentone, nonostante ci siano di continuo delle notevoli variazioni di equilibrio nell’ormai immenso mondo del web!

 

Le tendenze di Google

Google aggiorna e comunica sempre i dati relativi all’aumento dei clienti che preferiscono investire sulla pubblicità on-line per farsi conoscere, ampliare la propria rete di contatti e mostrare i propri prodotti mettendoli a disposizione di tutti sul web, pagando ogniqualvolta viene aperta la loro pubblicità.
Eppure, un altro dubbio sorge spontaneo! Se le campagne pubblicitarie che sfruttano il metodo del PPC sono in aumento, perché i ricavi del colosso di Mountain View “che dovrebbero viaggiare sulla stessa lunghezza d’onda” diminuiscono? Potrebbe sembrare un paradosso. Di sicuro qualcosa non quadra!

 

Perchè Google ha ribassato i costi del PPC?

A sciogliere questo nodo ci ha pensato Michael Wolf (giornalista di varie testate famose tra cui “The Guardian” e “Vanity Fair”…). Secondo Wolf, il problema nasce dal fatto che è percettibilmente cambiato l’approccio ed il conseguente comportamento dei navigatori sul web, rispetto a qualche anno fa quando Adwords era l’unico mezzo per poter immettere la propria pubblicità on-line.
Di conseguenza, Google pur di non perdere gli inserzionisti ha deciso di ribassare i costi del PPC (adottando la regola del “meglio perdere che straperdere!”).

 

 

Secondo Eric Goldman (esperto di web marketing) Google ha iniziato a patire la sua decadenza con l’avvento degli smartphone che permettono, grazie a delle applicazioni, di pubblicare gli annunci ad un costo irrisorio. Questi annunci però non sono d’effetto come quelli di Adwords perché gli smartphone hanno uno schermo troppo piccolo. Inoltre, Goldman punta il dito anche contro i social network, primo tra tutti Facebook, che con le sue inserzioni a pagamento ha sfiancato gli utenti del web, facendoli allontanare di conseguenza dagli annunci di Adwords.

 

 

A questo punto, quale scegliere?

Giunti a questo punto cosa è più logico e conveniente scegliere? Qual è l’alternativa al PPC? La risposta a queste due domande sembrerebbe essere il “Content Markenting”.
Di fatto, il Content Marketing permette di scrivere contenuti organici di qualità e al contempo dà informazioni e consigli utili agli utenti. Con estrema facilità è possibile postare gli articoli direttamente su blog aziendali e condividerli tramite i social network. Scegliendo questa modalità d’inserimento, se gli articoli sono interessanti e coinvolgenti attraggono subito traffico. E quindi si raggiunge l’obiettivo prefissato!
Detto questo, un consiglio è quello di porre attenzione a chi si improvvisa copywriter. Tutti più o meno sanno scrivere, ma scrivere per il web non è così facile come sembra! Ricordate, per un Content Marketing di successo affidatevi solo ai professionisti, anche se ciò comporterà ovviamente una spesa commisurata al tipo di contenuto e alla quantità di articoli commissionati!

Cosa ne pensate? Avete mai lanciato una campagna Adwords o gestito un blog? Lasciate un commento con consigli e suggerimenti da condividere con la nostra community!
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